Una serata d’alta moda

Non ho mai partecipato ad una sfilata di moda. Per me e’ una occasione unica nel suo genere.

Non ho mai parlato con uno stilista ed invece con lui parlo adesso di due foulard realizzati dalla stampa su seta dei disegni strani generati dalla musica attraverso il software di mia creazione che “ascolta” musica e suoni e disegna in tempo reale.

Lo stilista e’ Gianpaolo, un nome noto ed affermato nella moda, che rimane incuriosito.

Spiego che quello a sfondo verde e chiazze rosse e blu nasce dall’ascolto del brano di mia composizione “La scogliera” e che il disegno e’ stato creato in particolare dagli istanti di esplosioni di musica ad effetto, mentre. quello a sfondo nero nasce dall’ascolto di cicale e vento in aperta campagna in una notte caldissima d’estate.

“Va bene, li presentiamo alla prossima sfilata!”.

Per tutti i giorni a seguire ho pensato a questa proposta per me inaspettata, ma … siamo gia’ alla serata di moda.

Arrivo con anticipo, sono un po’ in ansia. Mi sto avvicinando ad un mondo tanto diverso dal mio, fatto di tecnologia avanzata e sperimentazione. Chissa’ se i risultati del mio lavoro di ricerca del nuovo e del diverso piacera’…

Cerco Gianpaolo, ma e’ troppo impegnato. Lo incontro dopo un po’. “Le presento il mio coreografo, veda tutto con lui”.

Ok. “Guarda devi consegnare i foulard a Silvia”. Ma Silvia non si trova. Va bene, aspetto qui nel backstage. C’e’ molto nervosismo in giro. La tensione per i preparativi si sentono tutti. Anche per chi e’ addetto ai lavori. Bellissime modelle passano e spassano davanti a me mentre provano, riprovano e ancora provano con le sarte che danno gli ultimi ritocchi, le ultime cuciture, gli ultimi adattamenti. E’ tutto frenetico. Tra poco si comincia con la sfilata e deve essere tutto perfetto.

Mi metto da parte in un angolino, non voglio disturbare. Ma nessuno fa caso a me. Ognuno e’ preso dal dare il meglio di se’.

Ho trovato Silvia, e’ impegnata con una delle sarte. Le consegno i miei foulard, ringrazio il coreografo e vado fuori a cercare il posto assegnatomi accanto alle passerelle.

La piazza di Termini Imerese comincia a riempirsi. Anche il Duomo, che si affaccia sulla piazza, e’ incuriosito dall’insolito movimento di gente e di luci.

Il coreografo da’ l’ultimo controllo alla passerella battendola con i piedi, non deve inciampare nessuno. Tutto ok. La prova dei riflettori va bene. Anche l’audio e’ ok.

Siamo pronti.

La musica riempe la piazza.

Nadia introduce la serata. E’ molto professionale e si vede che e’ anche molto sicura di se e di particolare esperienza.

E’ una serata lunga, piena di eventi, di ospiti, di modelle ed abiti di pregevole fattura. Cose cosi’ non le vedi certo tutti i giorni.

Entra in campo anche Giovanni, un volto notissimo della tv immediatamente riconoscibile dal suo caratteristico pizzetto blu. Porta con se un grande foulard sulla spalla e non lo molla. A lui piacciono particolarmente.

E poi si avvicenda Valeria, che a parte la notoria bellezza, prende per mano una bimba elegantissima che cammina con lei sulla passerella. E’ molto tenera e dolce con la bimba. La rassicura. La tv a volte non consente di conoscere gli aspetti piu’ veri dei personaggi famosi. Ci si sofferma troppo spesso solo sul lato estetico e molto poco su quello umano.

E ancora un’altra ospite importante, Vladimir, che assieme a Giovanni, introduce subito l’importante tematica della transomofobia in passato sempre rifiutata dalla societa’ e che solo da poco tempo comincia ad essere presa nella giusta considerazione. Purtroppo non da tutte le parti.

Anche Valeria e Gianpaolo parlano dei loro seri impegni nel sociale: aiutare la gente che ha bisogno, aiutare la gente che soffre fino a morire.

Non e’ una serata banale. Le tematiche serie vengono alternate in un giusto ed equilibrato mix con le passerelle di sei stilisti importanti, che espongono dagli abiti eleganti, ai vestiti da sposa, all’intimo, agli accessori.

A meta’ della serata, dopo la sfilata degli abiti dei primi stilisti, Giovanni mi presenta:

“Non e’ uno stilista, e’ un ingegnere…..ecco dei foulard creati dalla musica. Uno dei foulard e’ proprio creato dalla musica che ascolterete in sottofondo, l’altro dalle cicale e dal vento”.

Un tuffo al cuore. Sta veramente parlando di me? Non avrei mai potuto immaginarlo.

La mia musica invade la piazza con tutta la potenza di qualche migliaia di watt. Gli istanti di esplosione della musica ad effetto sono veramente delle esplosioni di sensazioni. Questo pezzo non l’avevo mai sentito ad un volume cosi’ alto. Mi emoziona. E mi emoziona ancora di piu’ veder uscire due splendide modelle con addosso i miei foulard.

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E’ un momento veramente magico.

Dura pochi minuti ma e’ veramente intenso.

Giovanni ringrazia l’ingegnere per questi momenti creativi e si va avanti con gli altri stilisti.

La serata prevede anche delle premiazioni. Si susseguono alcuni imprenditori locali che sono riusciti a garantire il lavoro a tanti dipendenti assicurando il pane alle loro famiglie, nonostante il momento di particolare difficolta’ per la pandemia purtroppo ancora in corso.

Ed un ringraziamento particolare a chi dedica la vita ai malati terminali.

Caterina, madrina della serata cosi’ come delle altre edizioni, il sindaco della citta’ ed alcuni assessori consegnano i premi.

Anche li’ c’e’ tanta emozione perche’ qualcuno ha superato i momenti di difficolta’ ad andare avanti contro il virus ed adesso anche il sindaco e gli assessori stanno vivendo questa manifestazione come un momento di rinascita della citta’, un momento in cui si sta avendo la forza di ripartire nonostante tutto.

Una bellissima serata che non va dimenticata. E’ riuscita a dare emozioni a tutti e non solo per la bellezza degli abiti e delle modelle, che hanno comunque sicuramente dato un fascino particolare a tutto l’insieme.

Torno verso la macchina posteggiata lontano, ma mentre cammino a piedi la serata ancora ronza nella mia mente in un mulinello di sensazioni magnifiche.

Un grazie particolare a Caterina che mi ha suggerito:”Perche’ non provare?” e a Gianpaolo che ha detto: “Facciamolo”.

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